Disturbi d’ansia

Con il termine ANSIA ci riferiamo ad uno stato psicofisico caratterizzato da apprensione, preoccupazione e attesa rispetto a qualcosa percepito come indefinito, spiacevole e minaccioso; mentre con il termine PAURA o FOBIA ci riferiamo ad una condizione diversa dove l’oggetto del timore è invece definito o circoscritto.
In entrambe le condizioni si accompagnano reazioni fisiologiche e comportamentali che nell’insieme preparano l’individuo a evitare e/o fronteggiare la minaccia temuta.

Ansia e Paura sono quindi emozioni molto complesse la cui importante ed essenziale funzione è quella di segnalare alla persona che uno scopo, un obiettivo, un bene a cui tiene è in pericolo e di migliorare le nostre prestazioni per proteggerci dai rischi.
Come tutte le emozioni l’Ansia è quindi utile e nel suo complesso rappresenta un essenziale sistema di allarme che risulta generalmente uno strumento indispensabile in molti momenti della nostra vita.
L’ansia però da utile e normale può assumere caratteristiche patologiche. In particolare l’ansia diventa dannosa quando l’intensità e la frequenza della stessa e delle relative reazioni fisiologiche e comportamentali, sono tali da compromettere significativamente la qualità di vita del soggetto per un periodo prolungato nel tempo. Possiamo quindi dire in questo caso che la persona soffre di un Disturbo d’Ansia.

L’ansia patologica può assumere diverse forme e declinarsi in quadri clinici con una differente sintomatologia per cui possiamo parlare di specifici Disturbi d’Ansia.

Disturbo di Panico

Il disturbo di panico è un disturbo di ansia caratterizzato da frequenti e inaspettati attacchi di panico. Un attacco di panico è un periodo di intensa paura, che si manifesta come una crisi della durata di pochi minuti, vissuta con estrema angoscia dalla persona e caratterizzata dalla comparsa di alcuni dei seguenti sintomi:
1) Palpitazioni, tachicardia o cardiopalmo
2) Sudorazione
3) Tremori fini o a grandi scosse
4) Dispnea o sensazione di soffocamento
5) Sensazione di asfissia
6) Dolore o fastidio al petto
7) Nausea o disturbi addominali
8) Sensazioni di sbandamento, di testa leggera o di svenimento
9) Derealizzazione o Depersonalizzazione
10) Paura di perdere il controllo o di impazzire
11) Paura di morire
12) Parestesie (formicolio o torpore)
13) Brividi o vampate di calore

Avere sporadici attacchi di panico è un’esperienza comune, soprattutto in periodi di stress emotivo o di fronte ad un pericolo, ma ciò non significa soffrire di un disturbo di panico.
L’individuo che soffre del disturbo ha attacchi ripetuti ed inaspettati; nel periodo successivo ad essi vive nella preoccupazione del ripresentarsi degli stessi e delle loro conseguenze. Ciò determina uno stato di continua allerta e una significativa alterazione del comportamento dell’individuo stesso.
Dopo i primi episodi il soggetto può sviluppare un forte timore per le situazioni in cui si sono manifestati gli attacchi di panico, innescando sia un meccanismo di ansia anticipatoria che si risolve nella manifestazione del sintomo stesso sia un meccanismo di evitamento di alcune situazioni che porta ad una compromissione globale della funzionalità (lavorativa, sociale e familiare) e del benessere della persona.
Il disturbo di panico è una patologia piuttosto diffusa, ingravescente e fortemente invalidante, se non trattato il decorso del disturbo è cronico.

Agorafobia

La caratteristica essenziale dell’Agorafobia è il timore di trovarsi in situazioni o luoghi dai quali sarebbe difficile (o imbarazzante) allontanarsi o nei quali non potrebbe essere disponibile aiuto nel caso di un attacco di panico o della comparsa di sintomi tipo panico. Le situazioni vengono evitate o sopportate con molto disagio ed ansia Il timore si associa ad evitamenti pervasivi di una varietà di situazioni, quali: stare in spazi aperti (piazze, parcheggi, ponti, viadotti) o in spazi chiusi (aspetto claustrofobico: ascensori, cinema, teatri), uscire da soli fuori di casa, stare in fila o in mezzo alla folla, usare mezzi di trasporto. Quando vengono provate paura o ansia scatenate da tali situazioni, gli individui hanno generalmente pensieri sul fatto che potrebbe accadere qualcosa di terribile. I sintomi che si manifestano in tali circostanze sono gli stessi che si verificano nell’attacco di panico. Altri sintomi “invalidanti o
imbarazzanti” comprendono la paura di vomitare, sintomi tipici dell’intestino irritabile, la paura di cadere oppure, nei bambini, un senso di disorientamento o di sentirsi perso. Essa, quindi, consiste sostanzialmente in evitamenti di tre generi di situazioni: quelli caratterizzati da solitudine (intesa come l’allontanamento da luoghi o persone familiari), costrizione fisica (spazi chiusi) e spazi vasti e aperti. I soggetti di fronte alla possibilità di affrontare le situazioni temute provano ansia anticipatoria, che può trasformarsi in attacco di panico se la situazione non può essere evitata o non vi sono vie di fuga.
L’evitamento può diventare talmente grave che la persona si ritrova costretta in casa. Alcuni individui riescono ad esporsi alle situazioni temute ma in modo passivo e le sopportano con molto disagio, richiedendo spesso la presenza di un accompagnatore.

Disturbo d’Ansia Generalizzato

Nel disturbo d’ansia generalizzato si vive in uno stato pressoché costante di ansia e di preoccupazioni eccessive legate agli innumerevoli pericoli che possono insidiare l’esistenza. I temi su cui si concentrano le preoccupazioni possono essere molteplici e variegati; possono riguardare la propria stabilità economica, le prestazioni lavorative o scolastiche, la salute dei propri cari, eventuali catastrofi naturali, ecc.
Lo stato di allarme si associa a fastidiosi sintomi fisici come irrequietezza, facile affaticabilità, difficoltà di
concentrazione, tensione muscolare, alterazioni del sonno. Le preoccupazioni sono difficili da gestire, causano molto disagio e inficiano il funzionamento sociale o lavorativo (o scolastico). Sembrerebbe conveniente prenderle meno sul serio, ma risulta difficile farlo perché i soggetti che ne soffrono pensano che lo stato di allarme servirà a proteggerli non consentendo loro di abbassare la guardia. Ben presto le costanti ed eccessive preoccupazioni diventano a loro volta un problema di cui preoccuparsi. I soggetti temono che esse siano un segno di debolezza e che possano danneggiare il loro organismo rendendolo più vulnerabile.

Fobia Sociale

La Fobia Sociale è un disturbo caratterizzato da ansia e paura marcate e persistenti legate al trovarsi in determinate situazioni interpersonali o di prestazione in pubblico; spesso sono presenti evitamenti sistematici e frequenti di tali contesti. La caratteristica principale è la paura di essere criticati dagli altri durante azioni o compiti in cui si è soggetti alla valutazione di altre persone. Due aspetti cruciali alla base di questo timore sono il forte desiderio di dare una buona impressione agli altri e contemporaneamente una forte incertezza rispetto al raggiungimento di questo scopo.
Anche se una certa agitazione ed apprensione in situazioni sociali è del tutto comune, le persone con Fobia Sociale presentano un’ansia così intensa che finiscono per evitare la maggior parte delle situazioni sociali o vi si espongono con grande sofferenza. Alcune forme di Fobia Sociale sono legate a specifiche situazioni di prestazione, per cui la persona presenta ansia solo quando deve effettuare un’attività particolare in pubblico. La stessa attività eseguita da solo non produce disagio. Un tipo più grave di fobia sociale è caratterizzato da ansia estrema nella maggior parte delle situazioni interpersonali o pubbliche. In entrambe le forme del disturbo, ad ogni modo, l’ansia deriva dall’aspettativa che se le proprie prestazioni risulteranno inadeguate o insoddisfacenti ci si sentirà umiliati e imbarazzati. Il comportamento di evitamento, dunque, ha proprio il fine di sottrarsi a tali esperienze vissute negativamente. Le persone con Fobia Sociale presentano allarme e disagio in situazioni fra le più disparate: parlare in pubblico; effettuare delle attività sotto lo sguardo altrui come, ad esempio, leggere in chiesa o suonare uno strumento
musicale; mangiare insieme ad altre persone; firmare un documento davanti a persone che ci osservano; utilizzare un bagno pubblico; conoscere nuove persone; esprimere la propria opinione in gruppo; prendere la parola in una riunione.

Alcuni dei sintomi fisici riscontrati nella Fobia Sociale sono: tachicardia, tremori, sudorazione copiosa (iperidrosi), affanno (iperpnea), rossore, disturbi gastrointestinali, secchezza delle fauci, spossatezza, sensazione di oppressione e schiacciamento, fatica a parlare e a mantenere stabile il tono della voce, balbuzie, nausea, mal di testa, tensione muscolare, mancanza di concentrazione, insonnia. Le persone con Fobia Sociale temono che le loro prestazioni o azioni appariranno agli occhi degli altri inadeguate e/o ridicole. Si preoccupano spesso che la loro ansia sarà evidente per il fatto che gli potrebbe capitare di sudare, arrossire, vomitare a causa della tensione, tremare o parlare con voce flebile e incerta e che tutti si accorgeranno di ciò e li osserveranno e giudicheranno.

Ipocondria

Il disturbo da ansia da malattia, meglio conosciuto come Ipocondria, fa parte di un gruppo di disturbi chiamati “Disturbi da sintomi somatici”, e individua quelle persone che presentano una preoccupazione eccessiva o sproporzionata legata all’avere o al contrarre una malattia, anche in assenza o in presenza lieve di sintomi fisici. L’allarmismo legato al proprio stato di salute risulta così essere sproporzionato rispetto al rischio reale di contrarre o essere già affetti da una malattia grave. Ci possono essere alcuni fattori che possono contribuire allo sviluppo di un disturbo d’ansia da malattia, come per esempio una storia passata di malattie, in cui il soggetto si è sentito in pericolo di vita o ha esperito un’intensa paura riguardo alla propria guarigione o la presenza di una familiarità per malattie gravi. Il disturbo può
emergere in qualsiasi momento della vita e affligge in egual misura uomini e donne.

I pazienti ipocondriaci mettono sovente in atto comportamenti di controllo (anche mentali) di una o più parti del corpo alla ricerca di segni di malattia e presentano un atteggiamento ambivalente nei confronti dei controlli medici: può infatti essere presente sia un’eccessiva e ingiustificata richiesta di controlli medici al fine di scoprire la presenza di una malattia, sia un evitamento degli stessi. La qualità della vita e delle relazioni familiari dei soggetti ipocondriaci risultano notevolmente impoverite, la maggior parte del tempo e delle energie vengono spesi alla ricerca di dettagli che possano rivelarsi un campanello di allarme della presenza di una malattia e vengono messi in atto numerosi evitamenti, come per esempio non andare in luoghi dove possa risultare facile contrarre malattie.

Fobie Specifiche

La caratteristica essenziale della Fobia Specifica è la presenza da almeno 6 mesi di paura e ansia marcate,
persistenti ed eccessive, provocate dalla presenza o dall’attesa di un oggetto o di una situazione in particolare, tali oggetti o tali situazioni vengono definiti “stimoli fobici”. L’esposizione allo stimolo fobico porta quasi invariabilmente al manifestarsi di un’immediata risposta ansiosa che può prendere la forma di un Attacco di Panico. L’individuo spesso riconosce che il suo timore è eccessivo o irragionevole ma nonostante ciò cerca il più possibile di evitare lo stimolo fobico o, se non può farlo, sopporta la situazione con intensa ansia e disagio emotivo.
Le condotte di evitamento, come pure l’ansia anticipatoria, interferiscono in modo clinicamente significativo sulla qualità di vita della persona, compromettendo il normale funzionamento personale, lavorativo e relazionale. Gli stimoli fobici possono riguardare gli animali (per es. ragni, insetti, cani), l’ambiente naturale (per es. altezze, temporali, acqua), il sangue-iniezioni-ferite (per es. aghi, procedure mediche invasive), alcune situazioni (aeroplani, ascensori, luoghi chiusi) oppure altre condizioni (per es. paura di situazioni che possono portare a soffocare o vomitare; nei bambini, paura dei rumori forti o dei personaggi in maschera). E’ comune per gli individui avere fobie specifiche multiple. 

Trattamento dei Disturbi d’Ansia

Nel trattamento dei disturbi d’ansia la psicoterapia cognitivo-comportamentale ha dimostrato ampiamente e scientificamente la propria efficacia. Nel corso del trattamento la persona portatrice del disagio è aiutata a prendere consapevolezza dei propri circoli viziosi e a liberarsene gradualmente attraverso l’acquisizione di modalità di pensiero e di comportamento più funzionali.
Alla psicoterapia si può affiancare, qualora necessaria, una terapia farmacologica.

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